RIFIUTI SANITARI

Schillaci avverte: “Rischio assicurativo concreto per chi non è in regola con l’ECM”

Bologna, 11 ottobre 2025

In un incontro con Quotidiano Sanità, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha lanciato un forte monito ai professionisti sanitari: chi non rispetta gli obblighi formativi ECM corre “un rischio assicurativo non di piccola portata”. Secondo il ministro, la formazione continua è uno strumento essenziale per garantire la qualità delle cure e scongiurare errori.

Situazione attuale: un terzo dei professionisti fuori norma

Il triennio formativo 2023–2025 è ormai vicino alla chiusura. In base al decreto legislativo 232/2023 e all’art. 38-bis del DL 152/2021, dal 2026 sarà obbligatorio aver conseguito almeno il 70 % dei crediti formativi del triennio precedente affinché l’assicurazione professionale abbia efficacia.
Schillaci ha ricordato che, ad oggi, circa un terzo dei professionisti non è in regola con gli obblighi ECM.

La delibera 1/25: “ultima grande occasione”

Un elemento centrale del discorso del ministro è stata la delibera 1/25 della Commissione nazionale per la formazione continua, che permette il recupero dei trienni maturati negli anni precedenti entro il 31 dicembre 2028. Schillaci ha invitato i colleghi a considerarla come “ultima occasione” per sanare eventuali lacune.
Non si tratta, ha sottolineato, di una sanatoria: superata la finestra, saranno inevitabili conseguenze che potrebbero arrivare fino alla sospensione dell’attività professionale.

Premi per chi è sempre stato in regola

La delibera prevede anche una forma di incentivo: fino a 20 crediti bonus nel triennio 2026-2028 per i professionisti che hanno sempre rispettato gli obblighi formativi. Schillaci ha definito questo “premio” un riconoscimento per chi ha compreso l’importanza di una formazione di qualità.

Convenzione Cogeaps-Agenas: serve un dialogo rapido

Un altro nodo ancora da sciogliere riguarda la convenzione tra Cogeaps e Agenas. Secondo Schillaci, è urgente che il nuovo commissario Agenas, Americo Cicchetti, si confronti con Ordini e Federazioni per definire un’intesa condivisa, nell’interesse sia dei professionisti che dei pazienti.

 Una sfida da affrontare insieme

Il ministro ha concluso ribadendo la sua visione della formazione ECM: non un mero obbligo burocratico, ma una risorsa vitale per i professionisti della salute. Chiede che i corsi siano sempre più “tagliati sul singolo” e utili al miglioramento professionale.

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